A scuola di tempo ritrovato – Glamour giugno 2012

A scuola di tempo ritrovato - Glamour giugno 2012

 

Sognate un’ora in più da dedicare al corso di inglese, alla mamma o al più frivolo dei programmi tv? I sogni, ricordatelo, sono sempre legittimi e tra voi e il vostro ci sono appena cinque step.

Purtroppo il tempo non ci appartiene e non è possibile allungarlo a nostro piacimento. Possiamo però imparare a gestirlo e riuscire così ad agguantare quell’ora che ci manca sempre. In che modo? Mettendo in pratica le micro lezioni che i coach Giovanna Giuffredi e Pierre Joseph Vicari hanno elaborato per noi.

PIU’ TEMPO: MA PER COSA?

Rispondere a questa domanda è il punto di partenza. Dobbiamo sapere per cosa vogliamo avere più tempo e, quindi, focalizzarci sull’obiettivo, anche se lo consideriamo futile. L’ora in più ci serve per guardare il programma più stupido che c’è in Tv? Sentiamo il bisogno di svagarci così? E ben venga, l’importante è saperlo.

TAPPIAMO LE FALLE

Il tempo è denaro e non è un modo di dire: dobbiamo proprio imparare a considerarlo in questi termini. E cosa si fa di fronte a un bilancio che non quadra? Si considerano le spese e si tagliano le superflue. Proviamo a chiederci: “Quando e come bruciamo intere mezz’ore senza accorgercene?” Bighellonando su Facebook, ostinandoci a cercare il parcheggio gratuito che non c’è o rimanendo invischiate in conversazioni inutili? Individuiamo le nostre falle e…tappiamole!

IMPARIAMO A DIRE NO

Non vuole dire solo sentirsi libere di declinare un invito o di opporre un rifiuto. In tempi come questi, di iper connessione, significa anche ignorare, quando è il caso, il telefono che squilla, e-mail e sms. Fissare dei limiti è un diritto e un’esigenza vitale. Un bel no, ricordiamolo, è meglio di un brutto sì. Soprattutto se ci permette di non sentirci sopraffatte.

FACCIAMO UN PO’ DI PLANNING

Fissiamo  uno spazio quotidiano per la programmazione. Servi a risparmiare tempo e a non perdere il filo del discorso. Usciamo dall’ufficio dopo avere preparato la scaletta con le cose da fare l’indomani e cerchiamo di usare lo stesso criterio anche nel privato. Esercitiamoci a delegare il delegabile e prevediamo ragionevoli compromessi. Il take-away cinese o i vari “saccocci” possono talvolta venirci in soccorso senza che la nostra salute ne esca irrimediabilmente danneggiata.

E PREMIAMOCI (CON MISURA)

Per finire, prevediamo di fare talvolta quello che desideriamo anche se… non abbiamo tempo! Il piacere (gestito con misura) è il più grande acceleratore: dà la carica per affrontare con più slancio i compiti quotidiani. C’è una montagna di lavoro che incombe su di noi? Rimuovetela (mentalmente). Fare qualcosa di completamente diverso e divertente può essere, in certe circostanze, il modo migliore di iniziare la scalata.

 

Articolo pubblicato sulla rivista “GLAMOUR”, giugno 2012, testo di Stefania Ragusa.

 

 

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